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Mobirise

Con il sostegno del MiBACT e di SIAE
nell'ambito del programma "Per Chi Crea"

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“Sguardo a colori” è stato ideato dal regista Max Chicco.
E’ un progetto strutturato in modo tale da permettere a chi partecipa di essere parte integrante del processo non solo realizzativo, ma anche creativo.
Grazie all’esperienza, in qualità di docente-tutor presso la New York Film Academy sede di New York , Max Chicco ha sperimentato un modello unico di formazione che porta l’allievo in poche ore ad elaborare un’idea e a trasformarla in storia.
In stretta collaborazione con esperti del settore, il progetto prende vita e mette i ragazzi in primo piano in qualità di creatori di un messaggio.

L’Ipca, fondata nel 1922 a Ciriè, un tempo produceva colori per tessuti con sostanze che si rivelarono tossiche, quali betanaftilamina e anilina. Gli addetti alle lavorazioni erano costretti ad operare in condizioni orribili, assolutamente ignari di ciò che sarebbe accaduto: 134 morti accertate di tumore alla vescica in soli cinque anni, anche se nel lungo periodo della vita dello stabilimento ce ne sono state molte di più e l’intera area fu dichiarata inaccessibile a causa del grave inquinamento che la fabbrica stessa aveva rilasciato nei campi circostanti. 


Il dramma dell’Ipca e delle sue vittime furono portati all’attenzione dell’opinione pubblica da due ex operai ciriacesi che si impegnarono nella lotta per la sicurezza nei luoghi di lavoro, nella speranza di non vedere più morti: era il 1968. L’Autorità Giudiziaria del tempo capì l’importanza del problema e il processo penale che nacque, segnò l’inizio, non solo in Piemonte, della storia dei processi sulla sicurezza nei luoghi di lavoro. Lo stabilimento chiuse definitivamente i battenti nell’agosto del 1982 e, nel novembre del 1996, il Comune ottenne dal Ministero dell’Interno un finanziamento per iniziare la bonifica del sito e dei terreni circostanti.


Sguardo a Colori ha mosso i suoi primi passi nelle aule del Fermi Galilei, dove esperti del settore hanno presentato con una serie di lezioni frontali - all’interno di due aule laboratoriali con strumentazione professionale messa a disposizione gratuitamente dalla Meibi, come da proposta progettuale - le potenzialità dei nuovi strumenti di comunicazione. Dalla teoria alla pratica: gli studenti sono poi usciti dalle mura scolastiche per esplorare il territorio e trovare la giusta immagine che concretizzasse la loro idea di colore. I ragazzi sono stati guidati alla scoperta di una storia che conoscevano solo da lontano e hanno trasformato una sensazione in una fotografia che racconta una tragedia. Ragionando sul colore in senso lato, sono stati messi in condizione di vedere artisti contemporanei ed in seguito di elaborare le proprie idee con uno scatto fotografico.
E’ nata così l’idea di una mostra fatta di immagini che aprono una nuova finestra sul passato.

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www.meibi.it

Assistant Producer
Annamaria Birindelli

email: info@meibi.it




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